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    CdS - Hernandez, Vidic convince Thohir. Il ManU..

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    Pure il Corriere dello Sport ripropone il nome del Chicharito Hernandez per l'attacco nerazzurro: il messicano pare aver scalato posizioni nelle ultime ore nella classifica di gradimento di Thohir, Mazzarri e Ausilio. "La “sponsorizzazione” di Vidic per Hernandez ha fatto breccia in Thohir che stima il ventiseienne messicano. Van Gaal deve ancora decidere cosa fare di lui e il Chicharito ha fatto sapere di voler decidere il suo futuro solo dopo che avrà parlato con il nuovo tecnico. Lo United comunque non sembra intenzionato a mettersi di traverso se riceverà un’offerta. Dall’Inghilterra fanno sapere che per il messicano servono 15 milioni".
    Fonte:Fc Inter News

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    GdS - Rosso da 80 milioni, ma dal prossimo anno...

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    La Gazzetta dello Sport analizza il momento economico dell'Inter, tra perdite attuali e futuro colmo di speranza. "In attesa che dalla prossima stagione si faccia sentire l’effetto dei tagli dei costi (primo tra tutti quello degli ingaggi, essendo scaduti i maxi contratti dei quattro senatori argentini), il bilancio nerazzurro al prossimo 30 giugno si chiuderà con un -80 milioni. Dovuto sia alle spese sostenute nello scorso mercato estivo - Icardi e le metà di Belfodil e Taider - e ai mancati introiti dell’Europa League, sui 10 milioni. Ma dai prossimi mesi le cose sono destinate a migliorare per i motivi di cui sopra e per lo sviluppo del commerciale che dovrà portare a un aumento dei ricavi. Sarà questa la seconda grande scommessa di Thohir. Perché questa forma di prestito garantito da un’attività imprenditoriale diffusa nel sistema Usa prevede che se il debitore non riesce a onorare i debiti, i creditori tra cinque anni (questa la durata del piano) possono rivalersi direttamente sulla società, entrandone in possesso. Sarà quindi l’Inter a garantire l’Inter, dovendo trasformarsi in fretta in un’azienda capace di realizzare ricavi".
    Fonte:Fc Inter News

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    Conte elogia Mou: "Chi vince fa la storia, gli altri..."

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    Il tecnico della Juve Antonio Conte ha parlato a RaiSport, definendo Ancelotti, Guardiola e Mourinho i suoi tecnici preferiti con la frase: "Chi vince fa la storia, gli altri al massimo la possono leggere". Questo l'elogio dell'allenatore bianconero anche allo Special One.
    Fonte:Fc Inter News

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    ET e MM, basta polemiche. C'è solo l'Inter

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    Lo ammetto, il calcio mercato mi annoia. Non mi piacerebbe, da cronista, far parte della cosiddetta squadra-mercato. Mi piace solo quando la squadra per cui tifo mette a segno un colpo che fa sognare. Penso che un tifoso dell'Inter abbia raggiunto il top dell'emozione in materia, nel lontano 1997, quando papà o zio paperone Moratti portò alla Pinetina un certo Ronaldo. Ma come dimenticare gli acquisti di Vieri, Baggio, etc etc. Ecco, quando è così, ad annunci fatti, mi piace il mercato. Ma ora i se e i ma, peraltro attorno a nomi che scaldano come un raggio di sole a novembre e con questa spada di damocle del fair play finanziario, mi sfiorano e basta.

    Di cosa scrivere dunque a campionato finito e a pochi giorni dall'inizio del mondiale in Brasile che ruberà la scena? Beh, la presunta sopraggiunta incompatibilità tra Moratti e Thohir qualche spunto lo offre. 18 maggio 2014, stadio Bentegodi di Verona, da poco è finita una ininfluente Chievo-Inter, ultima di campionato, vinta 2-1 dai clivensi e con gli argentini che salutano definitivamente la maglia nerazzurra. In tribuna era presente anche Massimo Moratti che in trasferta non va quasi mai. Ma questa volta, un pò perché nato nel veronese (Boscochiesanuova), ma soprattutto per salutare degnamente gli eroi del Triplete, il Presidente onorario c'era. A fine gara le interviste di turno, compresa quella rilasciata al sottoscritto. E a precisa domanda se fosse a conoscenza o meno del mancato rinnovo del contratto a Esteban Cambiasso, Moratti ripondeva cosi: "No, non lo sapevo, ma è importante che lo sapesse almeno il giocatore. Sicuramente la società saprà come continuare. Forse io qualcuno di questi grandi campioni lo avrei confermato".

    Ecco le frasi che hanno aperto le prime crepe tra le due anime dell'Inter. Tra chi pensa calcio ascoltando prima di tutto cuore e viscere e chi, invece, nato a migliaia di chilometri di distanza, cerca di lavorare in maniera meno passionale, ma sicuramente più pragmatica. Le crepe rischiano di allargarsi ancor di più quando Erick Thohir dice di puntare al risanamento del club. Moratti, approffitando di premi a lui dedicati pochi giorni fa prima a Firenze e poi a Latina, si concede ai cronisti e contrattacca cosi. "Non amo quando sento dire, anche da Thohir, che l'Inter vada risanata. Noi abbiamo sempre onorato gli impegni economici pagando regolarmente gli stipendi". Ah, bene, finito quindi l'idillio? Non dovevano essere, Moratti e Thohir, i due genitori affettuosi in grado di far crescere sana e forte la loro creatura?

    Il botta e risposta viene smorzato poi dalle precisazioni dei due massimi dirigenti che giurano stima reciproca, anche se il tycoon indonesiano ribadisce che l'aumento dei ricavi dovrà essere condizione imprenscindibile per tornare competivi con le grandi d'Europa. Il passaggio di proprietà, la svolta epocale, in casa Inter, non poteva essere del tutto indolore e forse non sarebbe stato nemmeno giusto fosse così. Con l'avvento di Erick Thohir cambiano totalmente le dinamiche di gestione, ma Massimo Moratti detiene ancora il 30% delle quote azionarie, il figlio Angelo Mario occupa la carica di vicepresidente, il carisma della famiglia così amata dai tifosi nerazzurri non può scemare da un giorno all'altro.

    La speranza, finchè la situazione non assuma contorni più definiti e definitivi, è che le due anime trovino sempre più punti di incontro e non di scontro per cavalcare senza danni il passaggio a un club diverso, non più schiavo della pur benedetta ricapitalizzazione morattiana, ma in grado di produrre denaro e business. Perché solo così, in questo momento storico, si primeggia poi anche in campo. ET e MM, non pestatevi ora i piedi. La creatura ha ancora bisogno di entrambi i genitori.

    Fonte:Fc Inter News

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    The Wall saluta: "Grazie a tutti, ora valuterò il meglio per me. Vidic? Peccato..."

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    Dopo Milito, Cambiasso e Zanetti, anche Walter Samuel si appresta a dire addio ai colori nerazzurri, dopo aver scritto la storia della società dal momento del suo arrivo dal Real Madrid, all'inizio della stagione 2005-2006. Intervistato da InterChannel, il numero 25 dell'Inter ha voluto ringraziare i tifosi per l'amore e l'affetto che gli hanno sempre riservato.

    Ecco le sue parole rilasciate a Roberto Scarpini.

    Vuoi dire qualcosa alle persone che ti hanno sempre voluto bene all'Inter?
    "Più che altro vorrei dire grazie proprio a tutti, a partire dalla mia famiglia che mi è stata sempre vicina. Grazie al presidente Massimo Moratti, ai compagni e a tutte le persone che lavorano e hanno lavorato qui alla Pinetina. Probabilmente mi dimenticherò di qualcuno, ma spero di riuscire a salutare tutti quando finirà la stagione. Un grandissimo ciclo, ma adesso voglio cercare una nuova avventura".

    Un ciclo in cui hai vinto tutto.
    "Essere stato 9 anni qui è un motivo d'orgoglio, ma tutto ha una fine. Non sono triste, anzi. Sono contento di quello che ho fatto".

    Puoi svelarci il gol a cui sei più legato?
    "Quello del derby con Stramaccioni, ma non possi dimenticare anche quello contro il Siena (stagione 2009-2010, ndr). L'ho detto parecchie volte, quella rete è arrivata anche grazie a un po' fortuna".

    Il momento più bello?
    "Tantissimi. Facile dire la Champions, ma anche il match contro il Barça non si può dimenticare. Ringrazio tutti quello che mi hanno supportato nei momenti difficili".

    Cosa farai ora?
    "Volevo essere concentrato fino alla fine con l'Inter. Non ho preso alcun impegno con nessuna squadra: ora valuterò bene e da lunedì vedrò quale avventura scegliere. Argentina? Non saprei, volevo arrivare in Europa con questo magnifico gruppo, ma andare via con la squadra in Europa League per me era importante".

    A chi lasci il compito del fallo del settimo minuto?
    "(Ride, ndr): Ci sono tanti compagni bravi. Adesso arriva Vidic: non abbiamo la stessa età, ma mi sarebbe piaciuto giocare con lui".

    Saluto finale: "Grazie a tutti e auguro il meglio all'Inter".


    Fonte:Fc Inter News

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    FOTO SKY - Tutti gli addii di sabato, ecco chi se ne andrà: in dubbio solo...

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    Sarà l'ultima apparizione a San Siro per molti giocatori nerazzurri la sfida, in programma sabato sera, contro la Lazio: per alcuni di questi sarà l'occasione per un saluto finale al pubblico che per anni li ha sostenuti, l'atto conclusivo di una storia lunga e certamente indimenticabile. Per altri sarà solamente un piccolo saluto dopo una o più stagioni in maglia nerazzurra in cui, tuttavia, non si è riusciti a lasciare un segno importante. Per tutti, in ogni caso, un saluto sarà.

    Sky ha proposto i nomi dei calciatori che al termine della stagione diranno addio: unici (piccoli) dubbi relativi a Walter Samuel e Diego Milito, comunque molto più vicini alla partenza piuttosto che alla permanenza - e al conseguente rinnovo - in nerazzurro.

    Ecco i nomi di chi saluterà: Castellazzi, Zanetti, Wallace, Samuel, Mudingayi, Mariga e Milito.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Zanetti ufficializza l'addio: "Questo è il momento giusto. Ora rigiocherei..."

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    Lunga intervista per Javier Zanetti, capitano dell'Inter, al quotidiano argentino La Nacion: Pupi, intervistato dal giornalista locale Cristian Grosso, annuncia il suo passo d'addio al mondo del calcio, ripercorrendo i momenti salienti della sua lunga e gloriosa carriera. Ecco le parole di Zanetti:

    Perché hai deciso di ritirarti adesso?
    "Perché sento che è arrivato il momento giusto per farlo. Perché il calcio mi ha dato tantissimo e io mi sono goduto ogni attimo. Perché dopo l'infortunio al tendine d'Achille dello scorso aprile, volevo dimostrare di poter tornare comunque ad essere competitivo e ci sono riuscito. Mi sento completo e realizzato: ritirarsi a 41 anni è una sensazione impagabile. Per me è una cosa che ha un valore immenso, e ora è arrivato il momento giusto".

    Hai paura del giorno dopo?
    "No, paura no. Sicuramente mi mancheranno certe cose, certi aspetti della routine da calciatore, i momenti negli spogliatoi e soprattutto la competizione. Però penso che la paura deve averla chi non sa come occupare il nuovo tempo libero, e per fortuna io questa questione l'ho risolta. Chiaro che niente sarà più come prima, però sono già pronto perché proseguirò nel mondo del calcio e questo mi manterrà vivo".

    Sarai un uomo da giacca e cravatta?
    "Spero che non sia necessario. Sognavo di finire la carriera all'Inter, a casa mia, e ci sono riuscito. E' stata una scelta di vita quella di chiudere la carriera in Italia, e da adesso, nelle funzioni di manager sportivo, cercherò di essere utile alla squadra anche fuori dal campo. Si aprirà un nuovo mondo per me, e ciò mi entusiasma. Ci saranno mille cose da fare".

    Quando pensi di farti trascinare dalle emozioni?
    "Sabato ci sarà la partita contro la Lazio, e anche se la Curva Nord sarà chiusa per i cori razzisti, ci sarà comunque tantissima gente che starà preparando qualcosa. Quando finirà la partita contro il Chievo, poi, sono sicuro che mi passerà tutta la carriera davanti. Mia madre, mio padre, mia moglie, i miei tre figli, tutta la gente che mi ha sostenuto. Chissà come mi lascerò andare..."

    Quali partite rigiocheresti nella tua carriera?
    "Due, una per godermi ancora il momento l'altra per cambiare il destino. Tornerei a giocare la finale Champions del 2010, per rivivere la notte magica del Bernabeu. E darei tutto per rigiocare la partita contro la Svezia, quella che ci costò l'eliminazione dal Mondiale in Giappone".

    Cosa ti sorprende maggiormente della tua carriera?
    "I numeri, le statistiche. Vedere che ho giocato 1112 partite, che sono quarto nella tabella di tutti i tempi e che quelli davanti a me sono portieri, che sono l'unico argentino ad aver giocato oltre mille partite, che sono lo straniero ad aver giocato più partite in Serie A e solo Paolo Maldini ha più partite giocate di me. Che nessuno ha giocato in un club più di me all'Inter e nella Nazionale. A volte mi chiedo: 'Ma davvero ho fatto tutto questo?', poi mi riempio d'orgoglio".

    Anche in Argentina ti senti riconosciuto?
    "Sì, anche in Argentina sono ben valutato, anche se ci è voluto un po' di più. Ma anche al mio Paese ho sempre ricevuto tanto affetto. Forse ho ricevuto troppe critiche da una parte della stampa. Sono stato un campione lontano dall'Argentina e di questo la gente mi è riconoscente. Mi vedono ome uno che ha lasciato sempre una buona immagine del suo Paese ovunque fosse andato, che ho reso onore ai colori dell'Argentina. E poi, al di là dei risultati ottenuti, io ho voluto sempre giocare con la maglia del mio Paese, pur non avendo vinto titoli non ho mai voluto scegliere in quali periodi andare e in quali no".

    I tre tuoi migliori compagni di sempre?
    "Ronaldo, Messi, Baggio"

    I tre avversari più duri mai affrontati?
    "Giggs, Kakà e Zidane".

    Ti ritieni un esempio?
    "Speriamo, non so se definirmi un esempio, potrei passare per vanitoso. Però spero che chiunque possa trarre qualcosa di positivo ripercorrendo la mia carriera da calciatore. Specialmente per il modo in cui mi sono costruito la carriera".

    Ti capita di arrabbiarti?
    "Sì, più spesso di quanto la gente possa immaginare. Ma anche nei momenti spiacevoli si possono vedere le cose migliori".

    Fonte:Fc Inter News

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    Berti: "Che figura, Mazzarri rischia. Zanetti non mi è piaciuto: avrei voluto da lui..."

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    Nicola Berti, il giorno dopo il derby, nello spazio dedicato da Gazza Tv al campionato italiano di Serie A, ha analizzato la sconfitta dell'Inter e ha parlato soprattutto di due temi: del fatto che Zanetti non è stato utilizzato nel suo ultimo derby e poi del possibile esonero di Mazzarri se non dovesse centrare l'EL.

    IL CAPITANO - "Zanetti è il simbolo dell'Inter degli ultimi venti anni, è stato mortificante vederlo così. Non mi è piaciuto del tutto perché, come ultimo derby e stagione, avrei voluto che stesse più vicino alla squadra con più entusiasmo di fianco a Mazzarri, invece era lì un pochettino moscio, un poco giù, insomma un poco più di entusiasmo da parte di una bandiera dell'Inter, di un'istituzione ci è mancato", ha sottolineato l'ex calciatore.

    L'ALLENATORE - "Mazzarri? Rischia secondo me perché quella di ieri sera è stata una brutta figuraccia, è stata una squadra senza grinta, senza carattere, senza entusiamo, senza proprio nulla. E' stata una delle più brutte Inter di quest'anno. Dice sempre il tempo, il tempo, il tempo, secondo me il tempo è scaduto, se non arriva in Europa League è un problema. La squadra è stata costruita per arrivare nella posizione in cui si trova, ma secondo me se non va in Coppa rischia grosso e io ho una piccola idea: Galtier del Saint Etienne sta facendo bene e potrebbe essere una soluzione come è stato Garcia per la Roma", ha concluso Berti.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    20 aprile 2010: Inter-Barcellona 3-1! Per Mou "la più bella gara in 50 anni"

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    Sono passati esattamente 4 anni. Era il 20 aprile del 2010 quando l'Inter schiantò il Barcellona dei marziani a San Siro, aprendosi la strada verso la finale di Madrid.

    I nerazzurri giocarono una partita memorabile, rimontando addirittura lo svantaggio di Pedro con le reti di Sneijder, Maicon e Milito.

    Lo stesso José Mourinho, che pure di partite memorabili ne ha vissute tante, ha descritto quella partita come la più bella degli ultimi 50 anni.

    "Vincemmo 3-1 ma avremmo dovuto vincere con uno scarto anche maggiore, segnando quattro o cinque gol. L'Inter ha giocato la gara più bella degli ultimi 50 anni. Li attaccammo, sapevamo che la gara di ritorno sarebbe stata molto difficile e che non avremmo avuto chance se non avessimo vinto in casa. Così abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo e abbiamo vinto 3-1. Il ritorno? Quando parti dal 3-1 e giochi in dieci, metti anche un aeroplano davanti alla porta". Questo il commento dello Special One sul doppio confronto con i catalani.


    Fonte:Fc Inter 1908

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    Fassone: "Maglia antiInter? Un incidente di percorso. Non lo rifarei e..."

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    Quella maglia è stata anche al centro di una contestazione. Marco Fassone è tornato sullo striscione che lo raffigurava con una maglia antiInter risalente ai tempi della Juventus. E a Sky il direttore generale nerazzurro ha detto:

    Come è nata quella maglia? Sono gli incidenti di percorso che ogni tanto capitano ahimè, come tanti dirigenti abbiamo l'abitudine di frequentare i club, quella sera mi portarono una maglietta che ho srotolato davanti a me per vederne il contenuto e non ho avuto la prontezza di spirito di ripiegarla e metterla giù. E' stata un'ingenuità, mi scuso se questo ha generato un'offesa, ma non era certamente mia intenzione in quel momento. Oggi con un po' più di esperienza non lo rifarei.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Milito: "Inter-Barcellona? Partita straordinaria. Dopo il secondo gol..."

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    Domani sera Inter Channel trasmetterà una puntata speciale di MondoInter, dedicata a Diego Milito intervistato da Alessandro Villa.

    Ecco un estratto: "Inter-Barcellona? Credo sia stata una delle migliori partite a livello collettivo e anche individuale, abbiamo disputato una partita straordinaria anche per l'avversario che avevamo di fronte. Quando stai perdendo 1-0 in casa con il Barcellona che sblocca la partita credi che è difficile ribaltare il risultato perché ha un possesso palla incredibile. Noi però siamo stati bravi, non abbiamo mollato, abbiamo meritato. Dopo il secondo gol parlavamo fra di noi, volevamo fare un altro gol, si vedeva che la squadra era un po' in difficoltà, dovevamo fare un altro gol perché dopo ci sarebbe stata la partita di ritorno e a Barcellona è molto difficile. Abbiamo meritato di vincere".

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Strama: "Chi vive l'Inter l'avrà sempre nel cuore, può essere solo così. Gli auguro..."

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    E' tornato a parlare di Inter l'ex tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni: lo ha fatto davanti alle telecamere a margine dell'evento-premio 'Gli angeli dello Sport', tenutosi a Roma e dedicato alla memoria di vari personaggio scomparsi del mondo dello sport, del giornalismo e della medicina. Queste le parole dell'allenatore romano, esonerato lo scorso maggio per lasciare spazio sulla panchina interista a Walter Mazzarri: "Per quello che lui ha passato là, Andrea Stramaccioni l'Inter l’avrà sempre nel cuore, perché chi ha vissuto due anni come me con i colori nerazzurri, in quella città, non può non averla nel cuore. Quindi io gli auguro di far bene e di raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati".
    Fonte:Fc Inter 1908

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    Casarin: "No rigori all'Inter? Ho visto partite in cui..."

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    Intervenuto sulle frequenze di Radio Rai nel programma 'Radio Anch'io lo Sport', l'ex arbitro Paolo Casarin si è soffermato anche a parlare della mancanza di rigori concessi all'Inter che ormai dura da 32 partite. "Diciamo che ho visto tante partite dei nerazzurri in cui ci sono stati falli da rigore e che non sono stati fischiati. Questo rientra un po' nel discorso del saldo negativo generale per la classe arbitrale, che subisce anche regole inadeguate scritte da gente incompetente".
    Fonte:Fc Inter News

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    FOTO - Inter-Udinese, ecco il rigore chiesto da Palacio

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    Nel finale di Inter-Udinese, i nerazzurri hanno chiesto un calcio di rigore per un intervento di mano di Heurtaux su un cross di Rodrigo Palacio. Un rigore come se ne sono visti tanti in questa stagione ma non a favore dei nerazzurri, che restano mestamente a quota zero in quanto a penalty concessi.
    Fonte:Fc Inter 1908

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    Moggi pensa di essere spiritoso: "L'Inter si lamenta dei rigori? Entrassero in area"

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    Intervenuto a La Zanzara su Radio 24, Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus radiato dal mondo del calcio, si esprime così sui favori alla squadra bianconera e sui rigori negati all'Inter, ormai una consuetudine: "Ha ragione Giovinco, chi parla di arbitri è sempre quello che perde: la verità è che la Juve domina con merito il campionato e solo la Roma cerca di tenere il passo. A Thohir che si lamenta dei rigori non dati alla sua squadra suggerisco di far sì che l'Inter entri di più in area, visto che non ci va quasi mai".
    Fonte:Fc Inter 1908

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