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    La FIFPro rilancia: "Vietiamo i ricatti ai giocatori"

    Van Seggelen: "E' inaccettabile mettere sotto pressione un calciatore"

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    Vietare per legge i "ricatti" dei club ai calciatori per le modifiche degli accordi contrattuali. E' quanto chiede la FIFPro, il sindacato mondiale dei giocatori, che già la scorsa settimana si era espresso sul caso Wesley Sneijder. FifPro ha affrontato l'argomento in occasione del meeting del Consiglio Strategico del calcio professionistico a Nyon, organizzato dalla Uefa, a cui hanno partecipato anche i rappresentati dei club (Eca) e delle leghe (Epfl) oltre ad un osservatore della Fifa.

    "Tutte le parti concordano sul fatto che è intollerabile che un giocatore possa essere messo sotto pressione per modificare il suo contratto - ha affermato Theo van Seggelen, segretario generale della FifPro - Ci rendiamo conto che è una questione complicata, ma se le parti lo vogliono davvero una buona soluzione può essere raggiunta".

    Fonte:Fc Inter News

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    Gds: "Sneijder, niente convocazione contro il Neftchi"

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    Non ci sarà nemmeno domani. Secondo la Gazzetta dello Sport, Wesley Sneijder sarà lasciato a casa anche per la gara di Europa League contro il Neftchi: "Dunque la situazione tra l'olandese e la società nerazzurra resta complicata dopo l'incontro avuto lunedì tra le parti in merito alla possibilità di modificare il contratto in essere."

    Le convocazioni ufficiali, comunque, ci saranno solo domattina.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Strama: "Ecco quando rientrano Chivu e Stankovic"

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    Andrea Stramaccioni detta i tempi dei rientri in campo di Cristian Chivu e Dejan Stankovic: "Stanno facendo passi da gigante, entrambi. Spero di averli a disposizione per la coppa Italia (18 dicembre) in modo da averli poi pronti per il nuovo anno. Sicuramente non ci saranno domenica".
    Fonte:Fc Inter 1908

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    Strama: "Sneijder, decido io se gioca. Punto e basta! Cassano e Balotelli..."

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    I convocati usciranno solo domattina. L'Inter ha deciso così e allora solo domattina sapremo ufficialmente se Wesley Sneijder sarà o meno chiamato a giocare nella gara contro il Neftchi. Una partita inutile per la classifica del girone nella quale i nerazzurri sono ormai secondi e ampiamente qualificati alla fase successiva già da due giornate. Probabile che Stramaccioni deciderà per un massiccio turnover in vista della gara di domenica sera contro il Napoli che vale punti importanti in chiave campionato. Seguiremo live la conferenza stampa del mister e vi riporteremo le sue parole. Eccole:

    Andrete in ritiro?

    E' un momento particolare perché non voglio utilizzare i giocatori della prima squadra per arrivare a domenica sera con più energie possibili. Ma siccome abbiamo archiviato la qualificazione ho deciso di ricorrere al turn over e di ricorrere a tanti ragazzi giovani. Ieri non ho voluto toglierli alla partita contro il Rosemberg, domani vedremo chi gioca dopo la riunione.

    Sneijder sarà convocato?

    Oh, ma non mi aspettavo domande su di lui. Credo di aver già detto tutto in merito, pure il presidente ne ha parlato. Se sarà convocato o meno sarà una mia responsabilità. Sta bene, si allena alla grande, ma decido io se gioca oppure no e vi chiedo di non farmi più domande.

    Cosa dirà la società delle mie scelte?

    Io e la società siamo due entità diverse? (sorride.ndr) Ho un rapporto di stima con tutti i miei giocatori e credo che Moratti accetterà la mia scelta nel bene e nel male, qualsiasi cosa deciderò. Ha avallato la sostituzione di Zanetti, immagino che mi avalli anche le altre scelte (ride.ndr).

    Gli infortunati?

    La situazione non è buona ma è in miglioramento, non siamo nel nostro miglior momento. Ci può stare nel corso di una stagione. Alvarez oggi è rientrato e spero ci sia domenica. Stankovic e Chivu spero di averli per la Coppa Italia per averli alla ripresa della stagione. Obi e Mudingayi stanno recuperando.

    I giovani, chi sarà più spesso utilizzato in prima squadra?

    Marco aveva esordito con il Cesena, ha bisogno di continuità, ma lui è un patrimonio dell'Inter. Adesso dietro di lui, che è del '93, ci sono tanti '94, parlo di volti nuovi come Benassi che ha dimostrato avere una buona prospettiva, ma non li metto sotto ai riflettori per farlo crescere tranquillamente. Dimostriamo la bontà del settore giovanile, da dove provengo io stesso.

    Cosa è cambiato da venerdì nella situazione Sneijder?

    E' normale che se voi dall'esterno volete cercare di capire tutto è impossibile anche perché siete alla ricerca di una verità che non esiste. Io sono l'allenatore dell'Inter e io decido punto. Non c'è altro.

    Cassano?

    Sta bene, vuole andare in campo. Valuto se e quanto utilizzarlo magari per un rodaggio dato che è stato fermo per squalifica, un minutaggio che però non incida sul volume del carico della gara di domenica contro il Napoli. Valuterò se farlo partire dall'inizio domani o se giocherà a partita in corso.

    Se può aiutare il suo ritorno in vista del campionato?

    Parla sempre il campo, Antonio potrà dare il suo contributo. Non ho ancora fatto attenzione alla partita di domenica perché sto pensando intanto al Neftchi. Secondo me il suo rientro è importante perché ha caratteristiche diverse dagli altri due e può rappresentare un'alternativa sia negli schemi con due punte che quelli con tre.

    Floro Flores e Bianchi sono stati accostati all'Inter. Cosa ne pensa?

    Stanno facendo bene, ma non è corretto parlare di loro. Preferirei parlare di mercato da gennaio per rispetto nei confronti di chi sta facendo il suo lavoro con la propria squadra.

    La priorità nei rinforzi di gennaio?

    Ho sempre parlato di caratteristiche. La rosa mi va bene come è. Non abbiamo altre punte centrali oltre a Milito. Non siamo riusciti a prendere un attaccante. Sono fiducioso nei recuperi di Chivu, Stankovic, Obi, Mudingayi. Ci sono tante risorse, ma serve un cambio a Diego. Nel momento in cui decidessimo un giocatore del genere lo prenderemo con certe caratteristiche. Altrimenti la rosa è competitiva.

    Il ritiro si farà questa sera, chi verrà ad Appiano?

    E' fondamentale che i ragazzi più giovani facciano il ritiro perché potrebbero esserci degli esordi. Per me è fondamentale che loro siano qui, giocando la sera mi servono. I giovani qui, poi domani decidiamo chi viene dei grandi a giocare contro il Neftchi.

    Balotelli, è un vice Milito? Lo chiederai in segreto al presidente?

    Come si fa? Con una telefonata camuffata? Gli devo telefonare, perché con i messaggi non ha tanta dimestichezza (ride.ndr). Se gli chiedo una cosa sa che sono io. Per ora io non gliel'ho chiesto e fino al primo gennaio non gli chiederò nulla perché siamo concentrati sul campo: giocheremo contro Napoli, Lazio e Genoa in un momento difficile mi rende fondamentale concentrarmi sul campo. Balo ha caratteristiche duttili può giocare da prima e da seconda punta, ma lo dico da esterno.

    I giovani li portiamo non per andare allo sbando, ma per spiegare una certa Inter e saprete chi dei ragazzi sarò convocato già oggi perché sono quelli che erano in campo già oggi.

    PAROLA A LIVAJA - Resti o parti a gennaio? Io al momento penso solo all'Inter, al resto ci pensiamo a gennaio. A chi mi ispiro? Sono tutti miei amici, parlo con tutti gli attaccanti, non ne ho uno preferito. Se mi aspettavo di giocare? Non mi aspettavo nulla, quando scendo in campo cerco di fare bene e mi alleno per quello.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    ESCLUSIVA - Zanetti: "Wes sereno: andrà così. Giovani, mi ha colpito..."

    Il capitano parla a FcInterNews.it: "Cassano ci manca. E a Ricky Alvarez va dato tempo"

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    Arriva e regala un sorriso. Il suo marchio di fabbrica. È sereno, il capitano. Della sua Fondazione Pupi è giustamente fiero e orgoglioso. Vale come un trofeo, "perché aiutiamo tanti bambini e anche grazie all'aiuto della famiglia Inter. Un orgoglio, davvero". Javier Zanetti è una leggenda in campo come fuori, un campione gentile, sincero, incredibilmente umano. Ormai abbiamo imparato a conoscerlo, eppure non finisce mai di stupire. Con un sorriso e qualche battuta, tra presente e futuro. E dal suo outlet solidale della Pupi, agli inviati di FcInterNews.it, Zanetti parla in esclusiva del momento nerazzurro. A partire da domenica, una partita non qualsiasi.

    Javier, c'è Inter-Palermo. E a San Siro, torna Gasperini...

    "Sicuramente lo saluteremo. In quel poco tempo che è stato con noi ha dimostrato di essere una persona perbene. Poi, i risultati non sono quelli che ci aspettavamo tutti. Ma questo è il calcio e bisogna accettare tutto quello che è successo".

    Come bisogna accettare le squalifiche. Quella di Antonio Cassano quanto sta pesando? E pensare che c'era chi diceva che potesse creare problemi nello spogliatoio...

    "Di sicuro non crea problemi, questo è certo. Dispiace che Antonio non possa scendere in campo perché è un campione e nelle partite che ha giocato è stato determinante. Però abbiamo altri attaccanti che hanno fatto bene. Non sottolineerei soltanto l'assenza di Cassano, ci sono anche altri componenti della squadra che non sono a disposizione e questo ci ha penalizzato un po'. Però non cerchiamo alibi, perché credo che l'unica partita in cui non abbiamo fatto bene è stata a Parma. Contro Atalanta e Cagliari il risultato non rispecchia la prestazione che abbiamo fatto. Bisogna accettare quello che ha detto il campo e cerchiamo le basi per tornare a vincere già domenica".

    Un'altra assenza - impossibile non parlarne - è quella di Sneijder. Detto da te che con Wesley ti stai allenando tutti i giorni, qualcuno parlando di mobbing ha esagerato?

    "Decisamente. E' una situazione serena, con tutto il gruppo. Wesley si allena con noi da quando ha recuperato dall'infortunio. La sua è una situazione personale che sta affrontando con la società. Speriamo per il bene suo e per il bene dell'Inter che possa esserci una soluzione e possano essere accontentate entrambe le parti, questa è la cosa fondamentale. Perché speriamo che nessuna delle due parti possa uscirne danneggiata".

    Da Parma al futuro, come vedi invece Ricardo Alvarez?

    "Sta bene, purtroppo è stato lontano dai campi per parecchio tempo a causa di un infortunio. E' rientrato facendo alcuni spezzoni di partita, contro il Parma è stata la prima dopo un lungo periodo. Ricky ha bisogno di giocare per trovare la condizione migliore".

    Chi invece ha ricevuto l'investitura da capitano futuro è Andrea Ranocchia. Ne ha parlato Gianfelice Facchetti, lui ha indossato la fascia. Quando smetterai, speriamo più tardi possibile, lo vedi come tuo erede?

    "Mi auguro che Andrea continui così. L'anno scorso non ha attraversato un momento felice, sono contento perché meritava questo riscatto. E' stato bravissimo a uscirne fuori, con personalità. Adesso è un punto fermo di questa squadra e sì, mi auguro che possa avere una grande carriera con l'Inter".

    Chiudiamo con un discorso che sta a cuore a te e a tutta l'Inter: quest'anno hanno debuttato tanti giovani del vivaio, chi ti ha colpito di più?

    "Mi piace tantissimo Benassi e ha dimostrato in Europa League, in una partita non semplice, di avere personalità e di essere pronto a dare il suo contributo. Poi mi piace sicuramente Ibra (Ibrahima Mbaye, ndr), per l'approccio al lavoro. Sono ragazzi che ascoltano sempre e che vogliono imparare, come Romanò e Duncan. Sono tutti ragazzi prodotti dal nostro settore giovanile e per la società è una cosa molto importante".
    Guglielmo Cannavale - Fabrizio Romano

    Fonte:Fc Inter News

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    Zanetti non crede al rilassamento post-Juve: "In alcune partite..."

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    L'Inter si è rilassata dopo il successo dello Juventus Stadium? Javier Zanetti, presente oggi all'outlet della Fondazione Pupi, crede di no: "Credo sia stato solo un caso, c'erano partite in cui abbiamo meritato qualcosa in più e adesso con grande serenità dobbiamo lavorare su quello che abbiamo fatto male contando sulle nostre forze pechè possiamo dare tanto."
    Fonte:Fc Inter 1908

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    Zanetti: "Futuro? Voglio continuare e comunque..."

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    Javier Zanetti, davanti ai microfoni tra gli altri di Fcinter1908.it, ha parlato anche del suo futuro: "Mi auguro di esserci ancora, ho tanta voglia di continuare e l'ho già detto più di una volta. Continuerò comunque a fare parte della famiglia dell'Inter. Ci sarò in un modo o nell'altro.
    Fonte:Fc Inter 1908

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    Zanetti a FCIN1908: "Scudetto? Obiettivo è giocarcela. Ho parlato con Wes e..."

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    Oggi era in centro a Milano al quinto outlet della Fondazione Pupi. Javier Zanetti, in occasione dell'evento, ha anche incontrato i giornalisti. Tra di loro anche noi di FCinter1908.it. Ecco quanto ha detto il capitano nerazzurro:

    PUPI e INTERCAMPUS - Mi fa molto piacere che tante aziende hanno aderito a questa iniziativa e sono contento di tutto quello che sta facendo Pupi e ne approfitto per dire che sono orgoglioso di essere parte della famiglia interista per tutto quello che sta succedendo con Inter Campus. Per noi è molto importante perchè questa società dimostra ancora una volta di essere una grande società. Questo spirito fa parte di tutti noi ed è un impegno che ha che fare con i bambini, si tratta di realtà molto importanti che ci rendono orgogliosi.

    RIPARTENZA - Se mi sento di dire che contro il Palermo ripartiremo? Me lo auguro, siamo in condizione di poterlo fare. Credo che la sconfitta contro il Parma sia stata l'unica a crearci problemi, non abbiamo fatto una buona partita e per quanto riguarda le altre sconfitte per quello che è successo in campo potevano finire diversamente. Però accettiamo il verdetto del campo e cerchiamo di ripartire con la consapevolezza di essere una squadra che vuole tornare ad essere protagonista.

    CALO DOPO LA JUVE - Credo sia stato solo un caso, c'erano partite in cui abbiamo meritato qualcosa in più e adesso con grande serenità dobbiamo lavorare su quello che abbiamo fatto male contando sulle nostre forze pechè possiamo dare tanto.

    ERRORI - Se manca un equilibrio? L'avevamo trovato nelle partire giocate in maniera positiva e magari per certi aspetti in alcune partite è mancato un po'. Quello fa parte della crescita di un gruppo nuovo che vuole fare bene e che vuole.

    SNEIJDER - Se gli ho parlato? Si ho parlato con lui e tutto quello che gli dovevo dire gliel'ho detto a cuore aperto perchè io con Wes ho un grande rapporto. Fa parte della storia dell'Inter e deciderà lui cosa vuole fare. Non so cosa farà sono scelte personali, ma credo che sia la società è stata chiara e anche lui è consapevole di quello che fa. Dipenderà da entrambi trovare una soluzione, la cosa che conta è che entrambi le parti siano serene alla fine. Se è pronto per tornare in campo? Questo lo decide il mister, si sta allenando con noi e se lui sarà pronto il mister se ne renderà conto e vedrà se utilizzarlo o meno. Se abbiamo bisogno di lui? Abbiamo bisogno di tutti perchè siamo un gruppo compatto e chiunque scende in campo può essere importante.

    CONTRATTI - È un momento difficile anche per il calcio. L'importante è che ci sia la volontà delle parti. Dopodiché tutto si riesce a fare tutto.

    SCUDETTO - Se possiamo ancora competere per lo scudetto? Il primo obiettivo nostro è arrivare quando manca un mese dal campionato ad arrivare lì e giocarcela, mancano tante partite e siamo in grado di poterlo fare e dipenderà molto da noi. Cosa manca per arrivare primi? Siamo un gruppo nuovo che ha attraversato diverse tappe e che deve trovare un equilibrio per arrivare alla fine a giocarsi una cosa importante come lo scudetto.

    FUTURO - Mi auguro di esserci ancora, ho tanta voglia di continuare e l'ho già detto più di una volta. Continuerò comunque a fare parte della famiglia dell'Inter. Ci sarò in un modo o nell'altro, in campo o fuori, ci sarò sempre per questa squadra che è stata importante per la mia carriera e per la mia storia personale. Se ci saranno sorprese prima di fine stagione? Se resterò in campo non credo sarà una sorpresa, mi auguro di rendermi utile.

    PAStore - lo conosco bene è un grande giocatore, tutti lo hanno apprezzato in Italia, ma il mercato lo fanno altre persone e credo che sanno benissimo cosa fare.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Inter Campus, che orgoglio essere interisti!

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    “Non è beneficenza, è solidarietà sociale”. Così ieri, Francesco Toldo, pure lui a New York come ambasciatore, ha definito Inter Campus.

    La società nerazzurra è diventata partner ufficiale delle Nazioni Unite. Un orgoglio per chi è interista, per chi del calcio apprezza ancora la sua potenza, la sua capacità di appassionare e accomunare milioni di persone nel mondo. Non c’è colore di pelle che tenga, non esistono differenze di alcun genere: dietro una palla che rotola siamo tutti uguali, tutti inseguiamo qualcosa.

    E ieri, pure così distanti dalla ‘grande mela’, appartenere ai colori nerazzurri è stato più che mai una cosa bellissima. Sapere che migliaia di bambini senza speranza riescono a sorridere, a guardare al futuro con occhi diversi grazie all’Inter è un progetto che scalda i cuori. Il freddo Palazzo di Vetro, di solito sfondo per i programmi politici degli uomini più importanti della terra, ha ospitato – per la prima volta - un’idea, il sogno realizzato di una squadra di calcio.

    Tutto è cominciato in una favelas brasiliana: “Non potevamo chiudere gli occhi di fronte alla possibilità di poter ridare il sorriso a dei bambini, di fargli sentire che appartenevano al mondo”, ha esordito Massimo Moratti.

    Nelle strade di venticinque Paesi, da ormai quindici anni, spuntano bimbi che indossano la maglia nerazzurra: “L'Inter diventa il loro grande amico, un amico che li aiuta a sentirsi coraggiosi e dà loro la libertà di esprimersi", ha spiegato il presidente nel suo discorso.

    "Un esempio positivo di responsabilità sociale”, una strada difficile da intraprendere, senza fini di scouting, priva di qualsiasi ritorno economico. Ma non un peso, semmai una ragione per esserci, per essere l’Inter.

    Angola, Argentina, Bolivia, Bosnia Herzeg., Brasile, Bulgaria, Cambogia, Camerun, Cina, Colombia, Congo, Cuba, Iran, Israele
    Italia, Libano, Marocco, Messico, Palestina, Paraguay, Polonia, Romania, Tunisia, Uganda, Ungheria, Venezuela: lo staff di Inter Campus è arrivato in posti lontani ed esposti a tante problematiche tra le quali la guerra, quella vera. Gli allenatori nerazzurri insegnano alla gente del posto a prendersi cura dei bambini di strada e insieme gli riconsegnano il loro diritto ad essere piccoli, a divertirsi, a dimenticare per un po’ le tragedie che caratterizzano la loro vita. Questo programma 'agisce da supporto allo sviluppo del sistema educativo delle popolazioni'. Carlotta, la figlia del presidente Moratti in prima persona si occupa di tutto. Tutto quello che serve per i bambini che sono il futuro da preservare “diversi per cultura, colore della pelle, lingua, identici però nei sentimenti".

    Lontani e tenuti insieme dall’Internazionale. Perché ‘noi siamo fratelli nel mondo’. Il club milanese cerca ogni giorno di colorarlo di nerazzurro regalando a questi ragazzi la possibilità di imparare a credere in se stessi anche quando si vive in mezzo alle difficoltà. Un sorriso, una speranza, la forza delle idee: cose così rendono fieri gli interisti. Le stelle colorate di Inter Campus nei cuori e sulle maglie nerazzurre: è la patch più vera che esiste.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Facchetti jr: "Mio padre "sovversivo" del calcio. Tifosi dell'Inter unici..."

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    Gianfelice Facchetti, ospite del programma "Ogni benedetta domenica" di Rai WebRadio8, ha parlato di suo padre, Giacinto, ripercorrendo le tappe della sua vita.

    Queste le sue parole:

    LIBRO - Nasce dal desiderio di riordinare i ricordi e fissarli. C'erano tante pagine belle nella storia di mio padre, molte ho avuto la fortuna di riviverle in questo modo durante la sua assenza. E in questo modo ho potuto condividerle con le altre persone.

    CALCIO DIVERSO - La differenza tra il calcio di ieri e quello di oggi sta nel fatto che i calciatori, i tifosi e i giornalisti prima avevano più opportunità per incontrarsi e conoscersi davvero, ora sembrano mondi distanti. Il tifoso, ad esempio, oggi vive in un mondo a sé. Giovanni Arpino è stato mio padrino di battesimo, è nato tutto da un'intervista ad Appiano Gentile. Lui e mio padre si sono conosciuti e c'è stata fiducia reciproca. E' molto difficile che oggi accada.

    INTER - Quella di mio padre è un tipo di fedeltà fuori dal tempo, non solo perché oggi i giocatori non si affezionano alle maglie, ma perché le società sono diventate come aziende, chi arriva dopo a volte sente la necessità di resettare. Le bandiere rischiano di finire.

    CALCIO - Mio padre era un sovversivo del calcio: un difensore che non si accontentava di difendere.

    CALCIOPOLI - C'erano in mezzo interessi molto grossi, alcuni avevano monopolizzato il gioco del calcio. In quegli anni ci si trovava a combattere contro i mulini a vento. Mio padre, infatti, da dirigente ha trovato un altro tipo di calcio.

    MEMORIA - Al di là dei tentativi di manipolazione, la sua memoria è ancora integra e in buona salute, oltre tutte queste vicissitudini poco simpatiche. Io non ho mai visto rendere pubblica un'accusa nei confronti di un defunto. Era necessario alzare la voce ed agire nelle sedi adeguate. Pochi hanno fatto qualcosa, pochi lo hanno difeso, ma sono state delle voci coraggiose. La difesa è sempre partita dal basso, non dove c'è potere, questo fa capire che c'è qualcosa di genuino. C'è una grossa memoria che è sparsa in tutta l'Italia. Un mese fa è stato intitolato un viale a Giacinto Facchetti a Siracusa. Gli amanti di quel calcio - e non solo interisti - hanno la capacità di riconoscere il valore di chi ha rappresentato qualcosa.

    JUVENTUS - Io nei confronti dei tifosi juventini non ho alcun problema, mi sono espresso solo il maniera dura dopo striscioni e cori agghiaccianti. Ma è sempre stata una minoranza. Capita spesso di trovare un gruppetto che si distingue in maniera negativa.

    TIFOSI NERAZZURRI e SOCIETA'- Ho un rapporto speciale con i tifosi dell'Inter. Sono le persone con cui più ho avuto a che fare dopo la morte di mio padre. Con la società ho un rapporto cordiale. Attualmente ci sono pochi dirigenti che effettivamente conosco. Cordoba (ora tm, ndr) sicuramente era molto legato a mio padre.

    MIO PADRE - Era un uomo attento presente, del mito del campione apprezzo sua semplicità. Ha sempre avuto la capacità di mettersi sullo stesso piano delle altre persone.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    VIDEO - I ricordi di Mou: JC ubriaco e la minaccia…

    Mourinho

    Fa sempre un grande effetto sentire parlare di Inter a José Mourinho.

    L’attuale allenatore del Real Madrid ha rilasciato un’intervista all’emittente televisiva portoghese TVI ricordando, tra gli altri, un aneddoto che non molti probabilmente conosceranno, sui festeggiamenti dello scudetto 2008/2009, ottenuto matematicamente la sera prima di scendere in campo contro il Siena grazie alla sconfitta rimediata dal Milan a Udine nell’anticipo di giornata.

    Il mister racconta: “I miei giocatori volevano festeggiare a Milano e al Duomo. Ma avremmo fatto le 5 del mattino e io non avrei mai voluto perdere il mio record di imbattibilità casalinga, così dissi ai giocatori di festeggiare poco e poi di andare a letto, visto il match che ci attendeva. Erano disperati, e a un certo punto arrivò Julio Cesar in uno stato tale che pensai ‘Se sta così a mezzanotte, chissà come arriverà alle 5′. Lui mi minacciò: ‘Se non vieni con noi a festeggiare, non vincerai mai più un titolo‘. Così sono andato preoccupato per l’indomani“.

    Preoccupazione vana, visto che l’Inter riuscì agilmente a trionfare sui toscani per 3-0. Ma erano, purtroppo, altri tempi…


    Fonte:Canale Inter

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    Parma-Inter, le formazioni ufficiali: Strama lancia Alvarez, sarà 3-4-1-2

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    Al Tardini di Parma i padroni di casa ospitano l'Inter per il Monday night della 14esima giornata di Serie A. Un'opportunità, per i nerazzurri, di avvicinare la vetta della classifica dove la Juventus si è fermata a +4. Ma sarà un impegno complicato per gli uomini di Stramaccioni, che registrano altre assenze soprattutto a centrocampo, mentre mancherà, per ragioni diverse, la creatività di Cassano e Sneijder.

    Il tecnico dell'Inter sceglie il 3-4-1-2, con Ricky Alvarez sulla trequarti. Guarin in mezzo, per dare solidità alla mediana. Milito-Palacio davanti, in difesa il terzetto titolare e sulle fasce Zanetti e Nagatomo. Ma le sorprese sono dietro l'angolo.

    Donadoni vara invece il 4-3-3 con Sansone in avanti insieme ad Amauri e Biabiany. Rosi e Gobbi terzini liberi di spingere, mentre in mediana saranno Acquah, Valdes e Marchionni a dare ai gialloblù imprevedibilità e corsa.


    PARMA (4-3-3): Mirante; Rosi, Paletta, Zaccardo, Gobbi; Acquah, Valdes, Marchionni; Sansone, Amauri, Biabiany.. All. Donadoni.

    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Guarin, Cambiasso, Nagatomo; Alvarez; Palacio, Milito. All. Stramaccioni.

    Fonte:Fc Inter News

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    SNEIJDER AL FENER? LERBY SIBILLINO: "CHIEDETE PRIMA AI DIRIGENTI"

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    Il futuro di Wesley Sneijder tiene banco. Il centrocampista olandese non ha estimatori solo in Russia e Inghilterra: anche in Turchia c'è un club che farebbe carte false per averlo nelle proprie fila, il Fenerbahce.

    Soren Lerby, agente di Sneijder, non chiude all'ipotesi turca ma si defila, come raccoglie come primo sito italiano Fcinter1908.it: "Non posso rispondere in questo momento a questo tipo di domande. Dovete rivolgervi ai dirigenti di Inter e Fenerbahce. Sneijder in Turchia? Chiedete prima ai dirigenti delle due società", ha detto Lerby, non chiudendo ad un eventuale trasferimento.

    E' difficile, però, che il club turco possa soddisfare economicamente le richieste di Sneijder, non essendo riuscito a raggiungere un accordo in passato nemmeno con Chivu e Lucio, i cui ingaggi erano di gran lunga inferiori.

    FRANCESCO ROSSI

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Nuovo corso Inter: tocca a Milito e Cambiasso? La società non scherza

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    Non si guarda più in faccia a nessuno: c'è la crisi e chi non lo capisce è meglio che si faccia da parte. Chi ama l'Inter lo dimostri ora, altrimenti è meglio separarsi senza rancore.

    La società nerazzurra non usa più mezze misure. Il nuovo tetto per gli ingaggi è di 2,5 milioni di euro, tutto il resto si può ottenere solo con bonus legati a prestazioni e vittorie. I contratti da "vecchio calcio" sono stati rivisti tutti e coloro che non si sono adeguati alla nuova linea (obbligata più che scelta) sono stati congedati. E' così che funziona ora ed è così che funzionerà in futuro. Se lo slogan "Amala" i giocatori lo sentono davvero (almeno quanto lo scrivono), questo è il momento di dimostrarlo.

    Lucio ha scelto di andarsene alla Juve, Julio Cesar ha ammesso candidamente di aver rifiutato la proposta di rinnovo a ribasso dell'Inter e lo stesso ha fatto Maicon, pur senza pubblicizzare la sua trattativa con la società. Il risultato? Tanti saluti e amici come prima negli ultimi due casi, tanti saluti e un rancore ingiustificato nel caso di Lucio, che aveva già un accordo pronto con la Juve prima dell'estate.

    Ora nell'occhio del ciclone c'è Sneijder: 6 milioni a stagione per 5-6 prestazioni di livello l'anno è un esborso non tollerabile. La proposta della società è chiara e sintetizzabile in questo modo: "4,5 di base fissa più una serie di bonus legati a prestazioni e vittorie che possono portare lo stipendio annuale anche sopra i 6 milioni". La risposta è stata altrettanto chiara: non se ne parla. Il risultato? Probabile che sia un addio.

    Ma Sneijder non sarà l'ultimo a dover fare i conti con il nuovo corso dell'Inter. Esteban Cambiasso e Diego Milito hanno un contratto assolutamente da "vecchio calcio": 4 milioni il primo (fino al 2014), 4,5 il secondo (fino al 2014).

    I due argentini sono praticamente incedibili, nel senso più "tecnico" del termine: è impossibile cederli con gli ingaggi che hanno. Per questo è plausibile, per non dire certo, che ai due venga fatta una proposta simile a quella già sottoposta a Sneijder alla fine di questa stagione. Anche perché sia il centrocampista che la punta entreranno nel loro ultimo anno di contratto e se vorranno continuare a far parte della "familia interista" (per dirla alla Mou) dovranno adeguarsi al nuovo corso.

    Fonte:Fc Inter 1908

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    Inler: "Gargano è un guerriero, grandi sfide con lui"

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    Intervenuto ai microfoni di RadioMarte, il centrocampista del Napoli Gokhan Inler ricorda Walter Gargano, calciatore trasferitosi quest'estate dalla squadra partenopea all'Inter: "Con Gargano ho lavorato benissimo, quando lo affrontavo da avversario già capivo che era uno tosto, infatti molte volte abbiamo fatto a sportellate".
    Fonte:Fc Inter News

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537 replies since 3/3/2010
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